Nella Giornata nazionale dell’università, ricercatori e dottorandi italiani sono scesi in piazza in più di 15 città contro i tagli alla ricerca e la riforma Bernini sul pre-ruolo, influenzati anche da guerra e riarmo. Il prossimo passo è uno sciopero generale: «I nuovi contratti di ricerca prevedono costi elevati e attualmente insostenibili per le università: non sappiamo cosa succederà»