Con l’8 novembre le scadenze del Regolamento europeo per la libertà dei media hanno cominciato a scattare. Può sembrare un documento velleitario, non credibile a un’opinione pubblica scettica. Ma è essenziale per dare ai cittadini l’informazione di qualità cui hanno diritto e per rimediare alla catastrofe della industria mediale europea e alla conseguente falcidie dei posti di lavoro di qualità destinati ai giovani europei