Per nove anni il marito (oggi ex) della 71enne l’ha drogata, somministrandole farmaci e sonniferi, per poi reclutare uomini su una chat e farla stuprare. Ora il processo a porte aperte ad Avignone è diventato il simbolo della necessità di cambiamento della «società maschilista che banalizza la violenza». Ma non è sufficiente: «I fatti di Mazan siano una leva politica per rafforzare la lotta contro le violenze di genere». Dalle attiviste 130 proposte per arrivare a nuove leggi